RESINE NECESSARIE

FP_TAV 

Primer epossidico appositamente realizzato per potenziare la già naturale capacità di adesione di resine e collanti epossidici a supporti lignei    

 
 
Scheda tecnica



FT0604/T3L

Sistema composto da resine epossidiche a bassa viscosità filtrate UV con sistemi di ultima generazione formulato per applicazioni in trasparenza, semi-trasparenza o totalmente pigmentato. La viscosità è estremamente bassa e gli spessori ottenibili molto elevati.

 
 
Scheda tecnica



FT0604/T3H

Sistema composto da una particolare formulazione che sfrutta prodotti chimicamente iningiallenti, la viscosità è la più bassa tra quelle dei nostri prodotti, il gloss e il grado di colore sono ai massimi livelli. Questo prodotto è indicato soprattutto per la realizzazione di opere trasparenti, di pregio, dove la tonalità di colore deve rimanere invariata nel tempo anche se il prodotto dovesse venire esposto in luoghi  particolarmente "soleggiati".

 
 
Scheda tecnica







 

 


COME REALIZZARE UN TAVOLO IN RESINA

La realizzazione di tavoli è tanto complicata quanto soddisfacente se il risultato ottenuto è quanto ci si è immaginati e aspettati di ottenere.
Qui ci proponiamo di dare delle indicazioni di massima su come fare e quali prodotti utilizzare.

Come prima cosa bisogna procurarsi il materiale. Sarà necessario realizzare un cassero (uno stampo) della forma che desideriamo che abbia il tavolino. Lo stampo non è tema nostro e sulle modalità con il quale realizzarlo non abbiamo precise indicazioni. Sicuramente, se si vuole evitare di dover necessariamente utilizzare un distaccante, sarà bene utilizzare uno stampo in plastica flessibile (policarbonato, plexiglass, polipropilene o teflon) che sia il più liscio possibile internamente in modo da ottenere la migliore finitura superficiale possibile. Essendo la plastica con la quale si realizza lo stampo flessibile, sarà necessario che ci sia qualcosa di più rigido, al suo esterno, in modo da mantenerla in forma ed evitare che si fletta o deformi sotto il peso della resina che vi andrà colata all'interno. La superficie interna dello stampo in plastica, dovrà essere la più liscia possibile perché la resina, che è molto liquida, riprodurrà fedelmente in negativo, ogni asperità o rugosità della superficie dello stampo: se questa è liscia, si otterrà un effetto vetro, se sarà ruvida e rugosa, si otterrà un effetto satinato. Per agevolare il distacco del piano tavolo indurito, o per ottenerlo nel caso si utilizzino stampi di qualsiasi altro materiale, si può ricorrere a distaccanti specifici. Si può utilizzare dell'alcool polivinilico FTD_POL o del distaccante ceroso FTD_WAX.
L'alcool polivinilico tenderà a creare una superficie più irregolare (in quanto la resina non andrà direttamente a contatto con lo stampo ma resterà uno strato di distaccante interposto tra resina e stampo), il distaccante ceroso (che è in pasta e può essere steso aiutandosi con uno straccio in modo da creare un'untuosità superficiale) garantirà, invece, una superficie meglio rifinita. Partendo dal presupposto che il lato dal quale si colerà la resina sia la superficie superiore del piano tavolo, c'è da dire che queste superfici meno rifinite che verranno dal contatto con lo stampo, saranno quelle laterali e inferiore, quindi, spesso, meno importanti o, in certi casi, a seconda di cosa vogliate realizzare, anche trascurabili. Nel caso, però, in cui vogliate che ci sia un effetto vetro anche sui lati e sotto il tavolo, sarà necessario finire le superfici, levigandole e lucidandole. Per ottenere questo, sarà necessario trattarle con carte abrasive a grana 1000, eseguendo tutti gli step fino ad arrivare alla grana 6000. Detto questo, non c'è limite a quello che potete realizzare, se non quelli dettati dalla vostra fantasia e dalla tipologia di materiali che andrete ad inserire nel tavolo. Potete realizzare i classici tavoli con due o più "fette di legno" inglobate nella resina, utilizzare tondi di legno o semplicemente inglobare all'interno del piano tavolo qualunque tipo di oggetto o riempitivo abbiate voglia di mettere. Potete dare un effetto di profondità mettendo oggetti a differenti distanze dalla superficie. Per fare questo, dovrete trovare il modo di tenerli sospesi o, allungando i tempi di realizzazione, realizzare più colate, aspettare che asciughino e appoggiare semplicemente gli oggetti da inglobare sulla superficie indurita prima di realizzare la successiva colata. Si può tranquillamente operare per strati: la resina aderisce perfettamente alla resina e va a costituire un blocco unico. L'unica cosa che si potrà vedere, osservando di taglio, è una righina tra la vecchia superficie e la colata (ma da sopra l'attacco tra le due differenti colate sarà assolutamente invisibile). Sono da evitare materiali organici freschi (che deperendo emettono aria e/o umidità), materiali con forti ritiri e dilatazioni termici, materiali estremamente porosi a meno di trattarli come adesso andremo a spiegare. Sia per questi materiali, sia per il legno (che, a seconda della tipologia, può essere più o meno poroso), l'ideale sarebbe quello di mettere sui legni e sulla superficie dello stampo un primer impregnante: a questo scopo abbiamo realizzato il prodotto FP_TAV.
E' un'opzione migliorativa ma non è indispensabile. Il primer, di fatto, è un bicomponente a solvente a base di resine epossidiche (quindi dello stesso materiale del quale verrà realizzata la successiva colata). Il fatto che sia a base epossidica facilita la perfetta e tenace adesione tra la successiva colata e il prodotto che va ad impregnare il legno, il fatto che sia a solvente, lo rende estremamente liquido e capace di una maggiore penetrazione all'interno del legno. Una maggiore penetrazione produce un ancoraggio più profondo e fa sì che l'aggrappaggio sia maggiore e che resina e legno diventino un corpo unico. Oltre a questo, l'evaporazione del solvente durante l'essiccazione del primer impregnante porta via eventuale umidità residua nel materiale ligneo. Sconsigliamo l'applicazione a spruzzo per due motivi: essendo il primer a solvente, l'evaporazione del solvente, nel momento in cui questo venga nebulizzato, sarebbe molto più rapida e il prodotto giungerebbe "a destinazione" già molto più denso; per questo motivo, unito al fatto che il prodotto si poserebbe sulla superficie ma non vi verrebbe "pressato", ad esempio con un pennello, la penetrazione all'interno del legno, sarebbe molto minore.
Se si volesse evitare questo passaggio, il consiglio sarebbe comunque quello di applicare una mano di resina (anche a pennello) sul legno (o sull'eventuale inglobato poroso) prima di procedere alla resinatura finale in modo da favorire il successivo aggrappaggio ed eliminare la generazione di bolle durante l'indurimento della colata finale: per questo fine può essere adatta la FT0604/TT. Nel caso ciò non venga fatto e si operi un'unica colata direttamente, il rischio è che, penetrando la resina nel legno durante la reazione (che la scalda leggermente e la rende inizialmente più liquida), il legno liberi l'aria dalle sue porosità man mano che viene impregnato dalla resina e che queste bolle d'aria restino nella massa di resina in via di solidificazione. All'inizio, quando la resina è ancora molto liquida, le bolle vengono in superficie e possono facilmente essere eliminate passando in maniera molto rapida la fiamma di un cannello dove vi siano bolle. Quando però il prodotto comincia a reagire e a gelificare, diventando via via più denso, eventuali bolle liberate in profondità, non riuscierebbero a giungere in superficie rimanendo intrappolate a metà.
Per realizzare la colata vera e propria i prodotti specifici che abbiamo realizzato sono i seguenti:

  • FT0604/T3L (è il più prodotto più economico), è composto da resine epossidiche a bassa viscosità filtrate UV con sistemi di ultima generazione (la resistenza all'ingiallimento è davvero molto alta). Il sistema è stato formulato per applicazioni in semi-trasparenza (quindi con bassissime percentuali di pigmento) o totalmente pigmentate. Ovviamente può essere utilizzato per applicazioni in totale trasparenza visto l'elevato gloss e la buona stabilità di colore. Il prodotto in fase di polimerizzazione ha una bassissima esotermia di reazione, quindi si possono raggiungere spessori estremi senza che si presentino problemi (bolle e ingiallimento della resina) causati appunto dall'esotermia sprigionata.
    Il prodotto è "un'evoluzione" di un sistema già esistente e consolidato nel tempo. La nuova formulazione sfrutta una viscosità molto più bassa, le caratteristiche estetiche e meccaniche sono state migliorate ulteriormente.
  • FT0604/T3H è composto da una particolare formulazione che sfrutta prodotti chimicamente iningiallenti, la viscosità è ancora più bassa di quella della resina precedente, il gloss e il grado di colore sono ai massimi livelli. Questo prodotto si basa su resine cicloalifatiche ed è indicato soprattutto per la realizzazione di opere trasparenti, di pregio, dove la tonalità di colore deve rimanere invariata nel tempo anche se il prodotto dovesse venire esposto in luoghi  particolarmente "soleggiati".

Entrambe le resine sopra citate hanno una reazione estremamente lenta per evitare qualsiasi aumento di temperatura e la generazione di tensioni interne durante l'indurimento. Anche se dopo circa 48 ore, la colata dovesse risultare dura al tatto, si consiglia di non estrarla dallo stampo prima che siano trascorsi circa 10 giorni.

Abbiamo disponibili colori effetto vetro estremamente concentrati: 2 tonalità di rosso, giallo, verde, 2 tonalità di blu, effetti perlescenti, polveri metalliche, pigmenti fosforescenti o fotoluminescenti e altri. Potete trovarne in dettaglio nella sezione "pigmenti e cariche".
 


ALTRI PRODOTTI NECESSARI


   DISTACCANTI

Alcool polivinilico
FTD_POL

Distaccante per stampaggio di articoli in resina epossidica o poliestere. Forma una pellicola solida che separa la resina dalla superficie dello stampo. Quando la resina si essicca la pellicola si separa facilmente dallo stampo rimanendo sul pezzo dal quale viene poi facilmente asportato mediante lavaggio con semplice acqua.

 
 
Scheda tecnica

Distaccante ceroso
FTD_WAX

Prodotto distaccante universale concentrato, pronto all’uso, esente da fluidi siliconici. È adatto con stampi di qualsiasi materiale (metallo, resine, legno, ecc.) ed è efficace con resine epossidiche, poliuretaniche, poliesteri insature, vinilesteri e fenoliche.

 
 
Scheda tecnica

PIGMENTI E CARICHE

FTCol_X_Y

X è il numero RAL
Y è la dimensione del barattolo:
          0050 = 50g
          0250 = 250g
          1000 = 1kg

Paste coloranti per resine epossidiche, disponibili in un vastissimo assortimento colori RAL. (Non tutti i colori sono sempre disponibili: per alcuni, almeno per il primo ordine, è necessario attendere qualche giorno)   

Come usarle



FTCol_P_X_Y

Colori perlescenti.
X=tipologia di colore:  1    (vedi)
                                      2   
(vedi)
                                      3   
(vedi)
                                      4   
(vedi)
                                      5   
(vedi)
                                      6   
(vedi)
                                      7   
(vedi)
Y è la dimensione del barattolo:
          0050 = 50g
          0250 = 250g



FTCol_X_Y

X è il colore:    =B  blu
                         =A  rosso amarena
                         =R  rosso rubino
                         =V  verde
                         =G  giallo
                         =N  nero

      
Y è la dimensione del barattolo:
          0050 = 50g
          0100 = 100g

Soluzioni coloranti ultra-dispersibili, estremamente concentrate, specifiche per resine epossidiche (per esempio, con un barattolo da 50g è possibile colorare circa 20 tavoli in resina)


 




 

FIORTECH: Resine e connettori per l'elettronica